venerdì 29 giugno 2018

VISITA MASSA MARITTIMA CON I BALESTRIERI

Venerdì 29 Giugno 2018 - LUCCA

VISITA MASSA MARITTIMA CON I BALESTRIERI


Se volete seguirci nell'avventura verso il 52° Torneo Nazionale della Balestra Antica all'Italiana o solo per fare una gita di un giorno in maremma... Contattaci!

La Compagnia Balestrieri Lucca organizza una gita nella bella città maremmana, il pullman partirà il 07 luglio da Lucca alle 07:30 e farà ritorno a tarda notte. 
Quota € 10 per i soci, € 20 per tutti gli altri.

Per informazioni e prenotazioni:
Massimo 338 2371277
info@compagniabalestrierilucca.it

Compagnia Balestrieri Lucca

mercoledì 27 giugno 2018

La battaglia di Altopascio

Mercoledì 27 Giugno 2018 - LUCCA

LA BATTAGLIA DI ALTOPASCIO

Era la fine dell’estate del 1325 e da lunghi giorni Castruccio Castracani, asserragliato nella Rocca del Cerruglio (odierna Montecarlo) passava le sue giornate controllando da lontano i movimenti dell’esercito inviatogli contro da Firenze che, entrato nei territori lucchesi, avanzava nella grande pianura acquitrinosa dove sorgeva Altopascio.
Castruccio si era rintanato lì con tutto il suo esercito appena giunta la notizia che il Generale Cardona, comandante in capo dei fiorentini, aveva varcato i confini della Valdera con lo scopo di distruggere rapidamente l’esercito lucchese.
Da anni Firenze mal sopportava l’ingerenza e la potenza di quel Ghibellino capace di minare la sua immagine e di limitarne la supremazia su tutta la Toscana e per cancellarlo dalla faccia della terra aveva messo in campo un esercito fortissimo dandolo in guida al generale spagnolo Raimondo di Cardona.
Castruccio sapeva bene che le sue forze erano nettamente inferiori e per questo restava ben asserragliato nelle sue difese lasciando che i Fiorentini causassero incendi e distruzioni in tutta la piana. Sapeva anche che il Visconti gli aveva promesso l’invio di un suo contingente di fortissimi cavalieri tedeschi che però tardavano ad arrivare. Per guadagnare tempo e tenere in allarme i fiorentini scelse l’arma della guerriglia: giornalmente faceva uscire gruppi di cavalieri che con rapide scorrerie portavano scompiglio nelle file dei Guelfi. Unico vantaggio dei lucchesi era quello di conoscere perfettamente il terreno che circondava la rocca: infido e malsano in quanto a quei tempi tutta la zona era coperta dalla grande palude di Fucecchio. Proprio la scarsa conoscenza del terreno fu il principale errore del generalissimo Cardona che scelse di porre il suo campo proprio al centro della palude nei pressi dell’abitato di Altopascio difeso da pochi soldati lucchesi.
Dopo un lungo assedio, nel corso del quale i fiorentini non mancarono di scagliare cadaveri in decomposizione all’interno delle mura degli assediati, il 25 agosto la cittadina dovette capitolare.
Castruccio, dagli spalti della Rocca del Cerruglio, vedeva il fumo degli incendi salire dalle mura di Altopascio e, con le lacrime agli occhi, sapeva di non poter intervenire in difesa di quel castello tanto noto ed amato dai pellegrini della Francigena perché sede di quei Cavalieri del Tau sempre disposti a sfamare ed aiutare i bisognosi. Purtroppo, le sue limitate forze lo obbligavano a restare rintanato lì attendendo li aiuti promessi dai suoi alleati.
Il 9 settembre il Cardona decise di spostare il suo campo verso una zona più salubre sul colle di Cercatoia posto fra Porcari e Montecarlo e Castruccio ne approfittò per scagliare il suo primo attacco che, il giorno 11, lo vide infliggere una prima sconfitta alle avanguardie fiorentine che furono costrette a ritirarsi. Poi, per ingannare i nemici ed arrestarne l’avanzata, fece in modo che nel campo fiorentino si spargesse la voce che alcuni paesi lucchesi stessero per ribellarsi al loro Signore. Il Cardona cadde nel tranello e, anziché avanzare ancora, si attestò in attesa di conoscere gli ulteriori sviluppi.
Nel frattempo, Azzone Visconti arrivò a Lucca a capo di 1500 cavalieri e, dopo una lunga trattativa economica cui pare intervenne anche la moglie di Castruccio le cui grazie avevano colpito il milanese, accettate le offerte economiche decise di raggiungere la Rocca del Cerruglio e di schierare il suo esercito con i ghibellini.
Ricevuti gli attesi rinforzi, Castruccio studiò immediatamente un astuto piano di battaglia e la mattina del 23 settembre dell’anno 1325 mosse contro il nemico.
Era una fresca mattina settembrina ed una fitta nebbia si alzava a lente volute dai canali del padule coprendo la luce del sole.  I due eserciti si muovevano in un terreno paludoso coperto di canneti e ricco di canali più o meno profondi che rendevano difficoltosi tutti gli spostamenti.  Lo scontro avvenne presso la chiesa di Badia Pozzeveri dove gli eserciti avevano preso posizione attendendo le rispettive mosse. Il Cardona ruppe gli indugi per primo e, seguendo uno schema di battaglia tradizionale lanciò la sua cavalleria centralmente contro lo schieramento nemico senza immaginare che potesse essere proprio ciò che voleva Castruccio. Infatti, dopo un primo scontro in cui i fiorentini parvero prevalere, Castruccio fece arretrare il suo esercito che aprendosi velocemente ben coperto dai moltissimi balestrieri, vera arma in più delle truppe lucchesi, creò una sacca in cui i cavalieri fiorentini rimasero intrappolati. Mentre cercavano di girare le loro cavalcature per aprirsi un varco Castruccio li attaccò con la sua cavalleria particolare cui si era aggiunta a quella di Azzone e in pochissimo tempo sbaragliò i fiorentini che si dettero ad una precipitosa fuga rifugiandosi presso il loro Carroccio. La battaglia si protrasse a lungo con fasi alterne ma fu proprio la scarsa conoscenza del terreno che, limitando i movimenti, impedì ai fiorentini di gestire le proprie forze che spesso finivano per sprofondare nelle sabbie mobili e nei fossi.  Alle prime ore del pomeriggio l’esercito fiorentino era in rotta e si era dato alla fuga inseguito dai lucchesi che senza alcuna pietà lo incalzavano da presso.
Unico passaggio per tornare a Firenze era l’attraversamento del ponte di Cappiano che Castruccio, astutamente, aveva fatto occupare dai suoi uomini sin dalla tarda mattinata proprio per chiudere ogni via di fuga. Qui si concluse il massacro: i guelfi di Firenze, senza più capi ed in piena rotta si trovarono chiusi fra la palude ed il fiume Usciano il cui passaggio era occupato dai lucchesi che non gli dettero scampo. Dopo un ulteriore scontro i fiorentini dovettero arrendersi alla superiorità dei ghibellini lucchesi e deposero le armi.
Quel giorno caddero oltre 15.000 soldati di Firenze fra cui molti giovani della miglior nobiltà e moltissimi furono i prigionieri fra cui lo stesso Cardona con tutto il suo stato maggiore.
Castruccio, non contento della grande vittoria, inseguì i pochi superstiti fin sotto le mura di Firenze dove pose il suo accampamento presso Peretola. Il suo progetto prevedeva l’assedio di Firenze sino all’arrivo dell’imperatore Lodovico il Bavaro di cui era amico ed alleato. Per divertire i suoi soldati e fare uno spregio agli assediati dette ordine che fossero corsi 3 palii sotto le mura di Firenze: uno corso da uomini a piedi, uno corso su somari, ed uno corso da meretrici. Dette pure ordine che proprio di fronte a Porta a Lucca fosse battuta moneta: il celebre Castruccino. I però giorni passavano monotoni e l’imperatore non arrivava mentre invece giungevano voci di un interessamento Papale alla causa fiorentina.  A questo punto vuoi per i motivi politici, vuoi per l’avvicinarsi della brutta stagione (nel medioevo difficilmente si combatteva nella stagione delle piogge) Castruccio ai primi di novembre tolse l’assedio e rientrò a Lucca. Il rientro in città avvenne nel giorno di San Martino, l’11 novembre, e Castruccio fu festeggiato con un “trionfo” come quelli riservati agli antichi imperatori romani. L’esercito lucchese entrò dalla Porta San Gervasio in parata, fra ali di popolo plaudente che spargeva petali di fiori mentre tutte le campane della città suonavano a stormo. Dopo l’esercito veniva una moltitudine di carri contenti l’enorme bottino di guerra seguiti dalla lunga fila dei prigionieri in catene tutti recanti in mano un cero da offrire al Volto Santo ed il Carroccio di Firenze con il gonfalone fiorentino appeso a rovescio e con la campanella privata del batacchio. Infine, veniva lui: Castruccio, il vincitore di Firenze! Sedeva su un trono al centro di un carro tirato da quattro cavalli bianchi ed indossava la sua armatura migliore. Giunto di fronte al Duomo si inginocchiò di fronte al Vescovo che era uscito a benedirlo dopodiché volle entrare in chiesa per recarsi a pregare di fronte al Volto Santo cui donò buona parte del suo bottino di guerra.

Massimo Baldocchi
Vicario della Compagnia Balestrieri Lucca




domenica 24 giugno 2018

VII° Trofeo della Taglia Guelfa

Domenica 24 Giugno 2018 - MASSA MARITTIMA

Si è svolto il VII° Trofeo della Taglia Guelfa presso il campo di tiro "Vincenzo Ricci" del Terziere Cittannova, della Società dei Terzieri Massetani. Erano presenti alla disfida la Compagnia Balestrieri Lucca, la Compagnia Balestrieri di Assisi, la Compagnia Balestrieri città di Volterra, la Compagnia Balestrieri città di Ventimiglia e i balestrieri di Massa Marittima.

Per la squadra lucchese erano presenti Pier Adolfo Bartoletti, Elia Rossi, Simone e Roberto Bellandi, Paolo Teani, Antonio Corsini, Marco Porqueddu, Damiano Marchio', Barbara Cerasomma, Giuseppe Dal Poggetto e il maestro d'arme Dino Tozzini.

Al mattino le squadre ospiti hanno effettuato i tiri di prova. Dopo un ottimo pranzo offerto dai massetani la gara è entrata subito nel vivo, in quanto tutti i partecipanti erano determinati a voler arrivare in finale e ad aggiudicarsi la vittoria che è stata conquistata dal massetano Marco MASSAI.

Vincitori del "VII° Trofeo della Taglia Guelfa"

  1. Marco MASSAI - Società dei Terzieri Massetani
  2. Marco BENINI - Società dei Terzieri Massetani
  3. Gregorio NOCI - Società dei Terzieri Massetani
  4. Aurora TICCIATI - Compagnia Balestrieri città di Volterra

Compagnia Balestrieri Lucca

 

                                                                                 
                                                                                     
                                                                                 
                                                                                 
                                                                                  

mercoledì 20 giugno 2018

Toscana Arcobaleno d’Estate

Mercoledì 20 Giugno 2018 - LUCCA


🇮🇹
L'associazione di rievocazione storica Compagnia Balestrieri Lucca parteciperà alla "Toscana Arcobaleno d’Estate" in programma giovedì 21 e venerdì 22 prossimi. Per l'occasione la nostra sede e il sotterraneo saranno aperti. Nel campo esterno esibizioni di balestrieri, arcieri tamburini e sbandieratori.

🇬🇧
Compagnia Balestrieri Lucca living history group 'll be involved in the night events taking place next Thursday and Friday in Lucca..on the occasion,our headquarter placed on San Pietro bulwark 'll be kept open for visitors and the underground of the Wall too.Outside in the field sorrounding the bulwark, drummers flaggers, archers and crossbowmen performing for You..See you soon!

Compagnia Balestrieri Lucca


mercoledì 13 giugno 2018

Ilaria del Carretto

Mercoledì 16 Giugno 2018 - LUCCA

ILARIA DEL CARRETTO

Paolo Guinigi, in prime nozze sposò Maria Caterina Antelminelli, che era appena una bambina ma che gli portava in dote un cospicuo patrimonio derivantele dalla sua parentela con Castruccio Castracani che era stato uno dei condottieri più brillanti del Medioevo italiano e la cui fama era stata tanta da indurre Niccolò Machiavelli a dedicargli, nel 1520, un suo libro divenuto famoso: “Vita di Castruccio Castracani da Lucca”.
Alla morte di Caterina però, Il Guinigi si vide costretto a contrarre un nuovo matrimonio che gli garantisse la nascita di un erede in grado di succedergli nella Signoria di Lucca. A quei tempi i matrimoni avevano spesso un importante legame politico infatti, il più delle volte, non ci si sposava per amore ma per convenienza. Paolo volendo cementare nuove e potenti alleanze si rivolse ai suoi più potenti alleati: i Visconti di Milano, perché gli suggerissero una sposa adeguata al suo rango.
Questi gli proposero la giovane figlia del Marchese Carlo del Carretto Signore di Savona e di Finale: Ilaria.
Ilaria del Carretto aveva circa 20 anni ed era nata a Zuccarello, un paesino ligure nel 1379, e di lei si diceva fosse molto bella e potente in grado da garantire una forte alleanza con la Liguria e Genova.  Paolo, affascinato dall’idea, prese i necessari contatti convinto che il matrimonio gli avrebbero portato notevoli benefici per l’importante alleanza con antico ricco e rispettato casato ligure. Conclusi gli accordi fu deciso che Ilaria abbandonasse il suo castello sul mare per raggiungere Lucca nell’inverno del 1403. Il 2 febbraio 1403 Ilaria raggiunse Lucca dove, a Ponte San Pietro, incontrò Paolo Guinigi ed il suo seguito.  Il corteo poté raggiungere la città attraversando il Serchio completamente ghiacciato e il giorno successivo, festa di San Biagio, fu celebrato il matrimonio nella chiesa di San Romano, alla presenza della migliore nobiltà.  Paolo aveva voluto che il matrimonio fosse celebrato con una festa memorabile della durata di tre giorni durante i quali tutto il popolo potesse ballare e divertirsi nelle strade imbandite con cibi e bevande. 
Per prepararsi a questo matrimonio aveva fatto sospendere le leggi suntuarie, che “cercavano di frenare il lusso delle donne lucchesi in quanto in sete ed altri addobbi personali esse spendevano quasi tutta la loro dote. “, come scrive Neria De Giovanni nel suo “Ilaria del Carretto – La donna del Guinigi”.
 Subito dopo le nozze la coppia partì per un lungo viaggio attraverso la Garfagnana e tutte le terre lucchesi proprio perché Paolo voleva che il popolo conoscesse la nuova Signora di Lucca. Dopo il rientro dal lungo viaggio di nozze (durato nove mesi) nasceva Ladislao l’atteso erede della famiglia Guinigi. Paolo però voleva altri figli e così Ilaria, l’anno dopo, rimase nuovamente incinta e mise alla luce la piccola Ilaria junior. Ma questo secondo fu un parto fatale, perché, per cause rimaste incerte (qualcuno sospetta addirittura che sia stato proprio lui a causarne la morte, avvelenandola e avvelenando anche il suo fedele cagnolino.), morirà tra dolori strazianti l’8 dicembre 1405, all’età di 26 anni.
La morte getta nella costernazione l’intera città, che aveva voluto bene alla giovane venuta da lontano e che la piange a lungo. Ilaria viene sepolta nella Cappella Guinigi all’interno della chiesetta di S. Lucia sul dietro di San Francesco dove dal 1358 esistevano le tombe della famiglia Guinigi e dove, dopo gli ultimi scavi effettuati in occasione dei recenti restauri, sono stati trovati alcuni scheletri femminili fra cui probabilmente c’è pure il suo.
Paolo in quegli anni è distrutto dal dolore e vuole per la sposa un monumento funebre che ne perpetui la bellezza e per questo chiama a scolpirlo il maestro Jacopo della Quercia, un giovane e promettente artista, nato vicino Siena. Jacopo termina il suo lavoro nel 1408 stupendo il mondo per la straordinaria bellezza dell’opera che ha saputo realizzare il sogno di Paolo, lasciando ai posteri l’immagine di una donna bellissima che pare ancora viva e semplicemente addormentata.
Il sarcofago viene posto (probabilmente senza il corpo), infatti, nella Cattedrale della città, in modo che tutti possano ammirarlo.
La bellezza e la purezza di quell’immagine si diffondono ovunque e la fama dell’opera e della donna che in essa è immortalata fa accorrere curiosi e studiosi da ogni luogo. L’Opera è uno straordinario incontro tra il tardo-gotico di ascendenza francese, rappresentato dal panneggio a pieghe sottili e parallele, e il nascente gusto rinascimentale di origine fiorentina ravvisabile nel dolce modellato della figura e del volto. Questa levigatezza dei marmi che era già stata notata nel Cinquecento da Giorgio Vasari con queste parole "... Jacopo di leccatezza pulitamente il marmo cercò di finire con diligenza infinita", fa di questo sarcofago uno dei massimi capolavori della scultura quattrocentesca.
Grandi poeti se ne innamorano e dedicano alla giovane e sfortunata sposa le loro poesie fra questi Umberto Saba, Pier Paolo Pasolini ed il grande Gabriele D’Annunzio. Ma non solo i grandi poeti si sentono ispirati dalla bellezza di Ilaria anche comuni cittadini che tuttora la celebrano nei loro versi: Ilaria incanta tutti.

Voglio concludere la storia della Bella Signora che dorme in San Martino invitandovi a cliccare sulla stringa seguente che vi collegherà ad una pagina di YouTube dove potrete ascoltare la mia “Ballata di Ilaria” cantata dal menestrello lucchese Gildo dè Fantardi.


Accade così che due giovani sposi, nel loro viaggio di nozze, decidono di fare sosta a Lucca e di recarsi nel bel Duomo della città.
Dal transetto meridionale, da qualche tempo Ilaria è stata trasferita nel transetto opposto, a sinistra dell’altare (oggi nella sagrestia). Lo scorgono, accelerano il passo; trascurano le altre bellezze che arricchiscono la Cattedrale di questa antica e nobile città; perfino passano davanti al Volto Santo, l’immagine sacra ai Lucchesi, senza accorgersene. Si trovano davanti a Ilaria. Com’è bella! Davvero pare che dorma. Nessuna traccia della sua sofferenza è rimasta sul volto. L’artista l’ha scolpita nel fulgore della sua serenità. L’abito pare guarnire una divinità sorpresa nel suo sonno.
Gli sposi si guardano negli occhi, conoscono la storia di quella giovane madre, essi desiderano un figlio al più presto, come lo desiderò Paolo Guinigi, temono che qualcosa possa accadere di funesto, e soprattutto la sposa è silenziosa e triste.
Lo sposo ha intuito. Nello sguardo profondo tra i due c’è già la conoscenza e il desiderio della vita. Il giovane prende la mano della sposa e la pone sul volto di Ilaria. Non dicono niente, ma la loro preghiera è più che esplicita, anche nel silenzio. Le chiedono di preservarli da quel dolore che ha privato Ilaria della vita, e che quando arriverà il momento del parto, Ilaria vegli sulla donna e la protegga.
Non si sa come sia potuto accadere, ma quel gesto si è tramandato nel tempo, spontaneamente, e tante giovani coppie, innumerevoli innamorati, sono venuti e continuano a venire a Lucca per toccare il volto di Ilaria, per accarezzarlo e chiedere la sua protezione.
Se si osservi il monumento, sono rimaste nel volto le tracce di quella confidenza e di quella straordinaria fede.
Secondo un’altra credenza popolare, si racconta che se una ragazza visita il celebre sarcofago, Ilaria l’aiuti a trovare l’uomo giusto e quindi l’amore.
Si narra perfino che un giorno un visitatore, innamoratosi di Ilaria, si accingesse a tagliarle la testa per portarsela al suo paese. Sennonché, il canino che giace ai piedi di Ilaria si mise ad abbaiare così forte che, sopraggiunto il sagrestano, l’uomo si trovò costretto a fuggire, rinunciando al suo proposito sacrilego. 

Massimo Baldocchi
Vicario della Compagnia Balestrieri Lucca


lunedì 4 giugno 2018

I quaderni della nostra Storia: Il mercante lucchese e l'arte dalla fine del Medioevo al primo Rinascimento.

Lunedì 04 Giugno Maggio 2018 - PORCARI

Tornano sabato prossimo presso la nostra Sede "I quaderni della nostra storia" il ciclo di conferenze sulla storia #lucchese promosse dalla Compagnia Balestrieri Lucca.

Sabato 09 Maggio alle ore 17,00 presso la nostra sede (casermetta baluardo San Pietro) si svolgerà la conferenza dal titolo: IL MERCANTE LUCCHESE E L'ARTE DALLA FINE DEL MEDIOEVO AL PRIMO RINASCIMENTO.

Relatore: Marco Paoli, ex Direttore della Biblioteca Statale di Lucca.

INGRESSO GRATUITO

Compagnia Balestrieri Lucca

sabato 2 giugno 2018

Il Villaggio del Bambino

Sabato 02 Giugno Maggio 2018 - PORCARI

Alcune foto della  manifestazione "Il Villaggio del Bambino​" avvenuta sabato 2 Giugno a Porcari.
Una giornata stancante, ma piena di soddisfazione date le numerose iscrizioni di piccoli e grandi ai nostri corsi.

Compagnia Balestrieri Lucca




venerdì 1 giugno 2018

Il Villaggio del Bambino

Venerdì 01 Giugno Maggio 2018 - LUCCA

Domani, sabato 2 Giugno, saremo a Porcari alla manifestazione "Il Villaggio del Bambino". Ci troverete in Via Roma all'attività numero 19 dalle 10:00 alle 20:00.

Vi aspettiamo numerosi a provare i giochi medievali messi a disposizione dei bambini.

Compagnia Balestrieri Lucca