Storia

La notizia più antica che ci è pervenuta sulla presenza delle balestre in Lucca ci fa risalire al 1169, allorché, durante la guerra con la vicina Pisa, il governo della città, preoccupato dai continui assalti pisani, chiede aiuto a Genova che invia un certo numero di balestrieri al fine di aumentare la potenza delle difese lucchesi ed in particolare delle rocche di Corvara ed Agnano. Altre notizie ci pervengono dallo Statuto del Comune di Lucca 1308 che detta norme specifiche sui “sagittarii” precisando che chiunque in caso di “sturmo, aerta, od altro simile avvenimento”, sia colto a scagliare frecce con la balestra dalla propria abitazione, sarà punito con una sanzione di 500 libbre e con la distruzione integrale dell’abitazione (ad fundamentam...).
Da uno statuto del 1372 si può rilevare con precisione l’armamento dei balestrieri cittadini che erano distinti in connestabili o caporali ed armati semplici. I primi erano armati con una corazzina o lorica, armatura in ferro a protezione del capo, gladio, spada, faretra, crocco e balestra; per i secondi invece è indicato solo l’armamento del capo, il gladio, il crocco e la balestra.
Nel documento del 26 aprile 1381, che sancisce la riorganizzazione dell’esercito del territorio extraurbano si prevede che su 2000 armati delle Vicarie, 1350 debbano essere balestrieri, 400 palvesari e 250 tavolaccini. I balestrieri erano obbligati, dal Governo stesso, ad una serie di esercitazioni obbligatorie, sotto la sorveglianza di appostiti incaricati accompagnati o da un Milite del Podestà e da un notaro dell’Ufficiale di Custodia, sotto la pena di venti soldi piccoli nel caso di assenza ingiustificata. Dette esercitazioni erano effettuate in appositi campi di tiro realizzati a Pontetetto, a Ponte San Pietro e San Piero a Vico.
Lo stesso Castruccio Castracani dell’Antelminelli (1290-1330) Signore di Lucca dal 1305 al 1330 volle che fosse istituito un premio da destinare ai balestrieri più capaci al fine di invogliare i giovani all’esercizio di tale arma ritenuta “ad defensionem strumentum aptissimum”. Da lì all’organizzazione di un Palio il passo è breve ed è certo che venisse già disputato in città, in occasione delle principali festività, sin dalla fine del 1300. Presso l’Archivio di Stato di Lucca è tuttora conservato un documento “ordo pro balistari” datato 26 giungo 1443 in cui si stabiliscono tutte le regole per la disputa del Palio delle Balestre. Il documento è di fondamentale importanza in quanto è risultato essere il più antico regolamento per gare di tiro oggi esistente in Europa! Il Palio di San Paolino, ancor oggi è disputato secondo quelle norme scritte sei secoli fa dai nostri avi anche se, per motivi tecnici, si sono dovute apportare alcune piccole modifiche che comunque non ne vanno ad alterare i significati. Il Palio si disputa la sera del 12 luglio (Festa di San Paolino Patrono di Lucca) fra i balestrieri appartenenti ai Terzieri cittadini che possono parteciparvi solo se forniti di balestra e freccia propria secondo un ordine di tiro estratto dalla Giuria.

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