Alla morte di Castruccio Castracani,
avvenuta il 3 settembre 1328 per le febbri malariche contratte nell’assedio di
Pistoia, la città di Lucca passò nelle mani del figlio di Castruccio Enrico che
solo un mese dopo venne esautorato dall’Imperatore Lodovico il Bavaro che ne
rivendicò il governo, esercitandolo tramite vicari propri. Successivamente il
vicariato fu ceduto per 22.000 fiorini d’oro a Francesco Castracani, cugino
d’Enrico, che il 15 aprile 1329 doveva ricederlo all’imperatore che lo
assegnava a Marco Visconti. Il 2 settembre dello stesso anno Lucca fu venduta
per 60.000 fiorini al genovese Gherardo Spinola che dopo 18 mesi la cedeva a
Giovanni di Boemia. Egli la rivendette nel 1333 per 35.000 fiorini ai Rossi di
Parma che la passarono a Mastino della Scala. Nel 1341 gli Scaligeri la
cedettero ai fiorentini che l’anno successivo dovettero abbandonarla nelle mani
del doge di Pisa Giovanni Dell’Agnello. Egli pose il suo comando all’interno
dell’imponente fortezza dell’Augusta, realizzata da Castruccio come sua
residenza cittadina su disegni di Giotto, e da lì impose un regime dittatoriale
volto a stroncare definitivamente la forza della nemica di sempre. Il territorio lucchese fu lungamente
devastato e vennero imposte nuove pesantissime tasse che i lucchesi mal
sopportavano e per questo motivo i molti fuoriusciti si adoperarono presso
l’imperatore Carlo IV di Boemia affinché intervenisse a favore della città.
L’Imperatore, cogliendo l’occasione di una sua discesa in Italia e dietro il
lauto compenso dell’enorme cifra (per quei tempi) di centomila fiorini d’oro,
decise di emettere un proclama che affrancasse la città di Lucca da ogni
servitù straniera ponendo fine così all’ormai trentennale occupazione pisana
che restò famosa con l’infausto nome di “schiavitù babilonese”.
Il nuovo Governo cittadino, come
primo atto dopo la sua ricostituzione, volle che fosse istituita una festa che
ricordasse nei secoli la data della riconquista della Libertà cittadina. Così
dal 1370 ogni anno, nella Domenica in Albis, la città avrebbe ricordato
l’ingresso in Lucca dell’Imperatore ed il Governo tutto avrebbe preso parte ad
una solenne funzione religiosa in Duomo (per questo motivo fu fatto realizzare
al Giambologna l’artistico altare detto “della Libertà”) durante la quale
veniva lette alcune preghiere di ringraziamento autorizzate da una specifica
Bolla di Papa Clemente VIII (preghiere rintracciate presso la parrocchia di
Pieve Fosciana e lette anche nella cerimonia di domenica prossima).
Il
secondo atto fu quello di approntare una nuova forma di Governo capace di
meglio tutelare gli interessi dei cittadini: per questo fu nominata una
commissione guidata dal Messo Imperiale Cardinale Da Montefeltro che dopo
lunghi studi decise di creare i Terzieri di San Martino, San Paolino e San
Salvatore che sarebbero stati alla base della vita politica e militare
cittadina per i successivi quattro secoli.
Il giorno della Festa della Libertà
venne ad assumere importanza notevolissima: di fatto era la principale
festività civile cittadina. Era l’unica Festività in cui gli Anziani ed il
Gonfaloniere di Giustizia erano soliti lasciare il Palazzo per presenziare
tutti assieme ad una Messa ed in questo giorno avveniva la cerimonia pubblica
della nomina dei Gonfalonieri di Terziere con la consegna ufficiale delle
insegne ai Gonfalonieri ed ai Pennonieri. La cerimonia, che la Compagnia
Balestrieri sta studiando ed ha in animo di riprodurre dall’anno prossimo, era
seguita dall’intera cittadinanza che vedeva in essa il rinnovato affermarsi
della Libertà cittadina.
Con la caduta del governo
repubblicano (a seguito dell’arrivo delle truppe francesi nel 1799) cessa la
celebrazione della festa che prosegue comunque in alcuni paesi della provincia:
Pieve Fosciana, Vorno, ecc. dove essa non è mai stata accantonata e che viene
tuttora celebrata anche se ne è stata persa l’esatta origine e troppo spesso la
popolazione non è a conoscenza quale Libertà si festeggia.
Negli
ultimi anni, la domenica successiva alla Pasqua, la Compagnia Balestrieri, nella sua costante ricerca delle più
profonde tradizioni cittadine, ha voluto ripristinare la Festa della Libertà
con una cerimonia che prevede la presenza dell’intero gruppo in costume alla
S.S. Messa delle ore 10:30 in Duomo cui prenderanno parte le principali autorità
cittadine volendo così confermare il legame voluto dai nostri antenati fra
l’amore della città di Lucca per la Libertà e la sua devozione per il Volto
Santo. Nel corso della cerimonia verrà
letta l’antica preghiera scritta dal Vescovo Alessandro Guidiccioni (1549-1600)
ed approvata dal Vaticano con Bolla del Papa Clemente VIII ritrovata alcuni
anni fa nella Canonica di Pieve Fosciana dove la festa è stata celebrata
regolarmente sino ai giorni nostri.
Il Corteo Storico della Compagnia
Balestrieri partirà alle ore 10:00 dalla Casermetta del Baluardo di San Pietro
percorrendo: via Michele Rosi, via Fillungo, via Busdraghi, Piazza San Giovanni,
Via del Duomo e Piazza San Martino.
Al termine della SS.
Messa, cui interverranno le autorità cittadine, il Corteo si fermerà in Piazza
San Martino dove si svolgerà la rievocazione della cerimonia di insediamento e
giuramento dei Gonfalonieri dei tre Terzieri accompagnata da un’esibizione del
Gruppo Musici e Sbandieratori della Compagnia Balestrieri. Al termine della
cerimonia il Corteo rientrerà in Sede percorrendo a ritroso il percorso
dell’andata.
L’intera cerimonia sarà
ripresa e trasmessa in diretta dalle telecamere di NoiTV.
Alle
ore 15:00, presso il campo di tiro della Compagnia Balestrieri (spalti antistanti
il baluardo di S.Pietro), avrà inizio il consueto Trofeo della Libertà, gara
nazionale di tiro con la balestra da postazione ad “eliminazione diretta” fra i
tiratori delle città aderenti alla Federazione Italiana Balestrieri e quelli delle città della LITAB. La gara
sarà estremamente avvincente per la presenza di oltre 100 fra i migliori
tiratori italiani e per l’occasione il pubblico potrà accedere al campo di tiro
attraverso il sotterraneo del baluardo di San Pietro (ingresso da fuori le
mura) opportunamente imbandierato ed illuminato con fiaccole. La
gara riveste particolare importanza, perché è la prima dell’anno e
l’associazione lucchese ci tiene particolarmente far bella figura per la
presenza di numero sempre crescente di balestrieri.
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