venerdì 7 aprile 2017

FESTA DELLA LIBERTÀ - Domenica in Albis

Venerdì 07 Aprile 2017 - LUCCA

            Alla morte di Castruccio Castracani, avvenuta il 3 settembre 1328 per le febbri malariche contratte nell’assedio di Pistoia, la città di Lucca passò nelle mani del figlio di Castruccio Enrico che solo un mese dopo venne esautorato dall’Imperatore Lodovico il Bavaro che ne rivendicò il governo, esercitandolo tramite vicari propri. Successivamente il vicariato fu ceduto per 22.000 fiorini d’oro a Francesco Castracani, cugino d’Enrico, che il 15 aprile 1329 doveva ricederlo all’imperatore che lo assegnava a Marco Visconti. Il 2 settembre dello stesso anno Lucca fu venduta per 60.000 fiorini al genovese Gherardo Spinola che dopo 18 mesi la cedeva a Giovanni di Boemia. Egli la rivendette nel 1333 per 35.000 fiorini ai Rossi di Parma che la passarono a Mastino della Scala. Nel 1341 gli Scaligeri la cedettero ai fiorentini che l’anno successivo dovettero abbandonarla nelle mani del doge di Pisa Giovanni Dell’Agnello. Egli pose il suo comando all’interno dell’imponente fortezza dell’Augusta, realizzata da Castruccio come sua residenza cittadina su disegni di Giotto, e da lì impose un regime dittatoriale volto a stroncare definitivamente la forza della nemica di sempre.  Il territorio lucchese fu lungamente devastato e vennero imposte nuove pesantissime tasse che i lucchesi mal sopportavano e per questo motivo i molti fuoriusciti si adoperarono presso l’imperatore Carlo IV di Boemia affinché intervenisse a favore della città. L’Imperatore, cogliendo l’occasione di una sua discesa in Italia e dietro il lauto compenso dell’enorme cifra (per quei tempi) di centomila fiorini d’oro, decise di emettere un proclama che affrancasse la città di Lucca da ogni servitù straniera ponendo fine così all’ormai trentennale occupazione pisana che restò famosa con l’infausto nome di “schiavitù babilonese”.
            Il nuovo Governo cittadino, come primo atto dopo la sua ricostituzione, volle che fosse istituita una festa che ricordasse nei secoli la data della riconquista della Libertà cittadina. Così dal 1370 ogni anno, nella Domenica in Albis, la città avrebbe ricordato l’ingresso in Lucca dell’Imperatore ed il Governo tutto avrebbe preso parte ad una solenne funzione religiosa in Duomo (per questo motivo fu fatto realizzare al Giambologna l’artistico altare detto “della Libertà”) durante la quale veniva lette alcune preghiere di ringraziamento autorizzate da una specifica Bolla di Papa Clemente VIII (preghiere rintracciate presso la parrocchia di Pieve Fosciana e lette anche nella cerimonia di domenica prossima).
            Il secondo atto fu quello di approntare una nuova forma di Governo capace di meglio tutelare gli interessi dei cittadini: per questo fu nominata una commissione guidata dal Messo Imperiale Cardinale Da Montefeltro che dopo lunghi studi decise di creare i Terzieri di San Martino, San Paolino e San Salvatore che sarebbero stati alla base della vita politica e militare cittadina per i successivi quattro secoli.
            Il giorno della Festa della Libertà venne ad assumere importanza notevolissima: di fatto era la principale festività civile cittadina. Era l’unica Festività in cui gli Anziani ed il Gonfaloniere di Giustizia erano soliti lasciare il Palazzo per presenziare tutti assieme ad una Messa ed in questo giorno avveniva la cerimonia pubblica della nomina dei Gonfalonieri di Terziere con la consegna ufficiale delle insegne ai Gonfalonieri ed ai Pennonieri. La cerimonia, che la Compagnia Balestrieri sta studiando ed ha in animo di riprodurre dall’anno prossimo, era seguita dall’intera cittadinanza che vedeva in essa il rinnovato affermarsi della Libertà cittadina.
            Con la caduta del governo repubblicano (a seguito dell’arrivo delle truppe francesi nel 1799) cessa la celebrazione della festa che prosegue comunque in alcuni paesi della provincia: Pieve Fosciana, Vorno, ecc. dove essa non è mai stata accantonata e che viene tuttora celebrata anche se ne è stata persa l’esatta origine e troppo spesso la popolazione non è a conoscenza quale Libertà si festeggia.


            Negli ultimi anni, la domenica successiva alla Pasqua, la Compagnia Balestrieri, nella sua costante ricerca delle più profonde tradizioni cittadine, ha voluto ripristinare la Festa della Libertà con una cerimonia che prevede la presenza dell’intero gruppo in costume alla S.S. Messa delle ore 10:30 in Duomo cui prenderanno parte le principali autorità cittadine volendo così confermare il legame voluto dai nostri antenati fra l’amore della città di Lucca per la Libertà e la sua devozione per il Volto Santo.   Nel corso della cerimonia verrà letta l’antica preghiera scritta dal Vescovo Alessandro Guidiccioni (1549-1600) ed approvata dal Vaticano con Bolla del Papa Clemente VIII ritrovata alcuni anni fa nella Canonica di Pieve Fosciana dove la festa è stata celebrata regolarmente sino ai giorni nostri.
            Il Corteo Storico della Compagnia Balestrieri partirà alle ore 10:00 dalla Casermetta del Baluardo di San Pietro percorrendo: via Michele Rosi, via Fillungo, via Busdraghi, Piazza San Giovanni, Via del Duomo e Piazza San Martino.
Al termine della SS. Messa, cui interverranno le autorità cittadine, il Corteo si fermerà in Piazza San Martino dove si svolgerà la rievocazione della cerimonia di insediamento e giuramento dei Gonfalonieri dei tre Terzieri accompagnata da un’esibizione del Gruppo Musici e Sbandieratori della Compagnia Balestrieri. Al termine della cerimonia il Corteo rientrerà in Sede percorrendo a ritroso il percorso dell’andata.
L’intera cerimonia sarà ripresa e trasmessa in diretta dalle telecamere di NoiTV.
            Alle ore 15:00, presso il campo di tiro della Compagnia Balestrieri (spalti antistanti il baluardo di S.Pietro), avrà inizio il consueto Trofeo della Libertà, gara nazionale di tiro con la balestra da postazione ad “eliminazione diretta” fra i tiratori delle città aderenti alla Federazione Italiana Balestrieri  e quelli delle città della LITAB. La gara sarà estremamente avvincente per la presenza di oltre 100 fra i migliori tiratori italiani e per l’occasione il pubblico potrà accedere al campo di tiro attraverso il sotterraneo del baluardo di San Pietro (ingresso da fuori le mura) opportunamente imbandierato ed illuminato con fiaccole. La gara riveste particolare importanza, perché è la prima dell’anno e l’associazione lucchese ci tiene particolarmente far bella figura per la presenza di numero sempre crescente di balestrieri.

Massimo Baldocchi
Vicario della Compagnia Balestrieri Lucca



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